sabato 28 giugno 2008

Magia del Wipe Out

Checchè se ne dica, anche il Wipe up ha una sua filosofia, un suo onore, un suo valore. E' un atto estremo. Un errore di sbaglio. Una mossa goffa e inappropriata, fatta nel momento sbagliato.
Ma quanto di noi c'è dentro un wipe out!!!
Quanto di noi che vorremmo essere al posto giusto al momento giusto quando invece ci sentiamo sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per questo per me il wipe out è magico. E' un pò come quei momenti "un pò così" della nostra vita...quei momenti no che tutti noi viviamo. Quei momenti poi che proprio perchè ci sono, riescono a farci godere come non mai, quelle onde che invece cavalchiamo lisce e perfette.
See more skate, snow, surf, and moto videos at Shred or Die

venerdì 27 giugno 2008

Riscaldamento termico


In questi giorni di canicola, non c'è immagine migliore che possa dare sollievo.
In questi giorni di afa totale, questa pratica sembra molto meno estrema di quanto in realtà normalmente sia. Un Aloha ai nostri amici in Alaska: forse tra qualche decennio queste immagini saranno solo un ricordo; così come sarà un ricordo la possibilità di praticare il nostro beneamato surf in un mare che sarà completamente evaporato. Save the Earth!!!! ammazza che caldo!!!!

mercoledì 25 giugno 2008

Glen Horn e il suo Toro Rojo


Questo è uno di quei personaggi che mi fanno andare fuori di testa. Credo che lo abbiate capito: amo l'umanità, mi piacciono le persone e i personaggi con i loro pregi e i loro difetti; con le loro visioni e le loro contraddizioni.
Ecco, Glen Horn è proprio uno di questi personaggi. Uno di cui è bello raccontare la storia. La sua poi è proprio speciale. Come al solito mi illumina la mia rivista preferita The Surfer's Journal con un articolo intitolato "The Ballad of Toro Rojo".

Glen a metà della sua vita, circa 20 anni fa, decide di mollare tutto, compreso il suo negozio di surf e acquista un Chevy rosso fiammante del 1955. Qui vi monta un paio di corna sul fronte, una spessa corda sul retro a mò di coda e lo battezza con la scritta "El Toro Rojo Grande".
Parte per la Baja e inizia a vivere mesi e mesi isolato da tutto e tutti per surfare ore e ore in solitario nei luoghi più inaccessibili della lunga penisola messicana. Entra in simbiosi con il suo mezzo meccanico che diventa la sua casa e il suo tramite per arrivare e vivere in luoghi fuori dal mondo. Capita che si rompa nel mezzo del nulla: lui non dispera, si inventa meccanico. E quando gli manca qualche pezzo, niente paura, non c'è fretta. Lui continua a surfare in attesa che da li a qualche settimana qualche suo amico gli porti il pezzo di ricambio. E intanto tra un onda e l'altra vede crescere i cactus.

Glen è così innamorato della Baja, luogo magico e mistico e mistico per eccellenza, che si sente morire ogni qualvolta vede rifiuti gettati sulla strada a rovinare l'incanto di questa terra: più di una volta è riuscito a recapitare l'immondizia a colui che l'aveva abbandonata.
Ogni tanto è costretto a lavorare ancora, giusto per avere qualche entrata di sostentamento. All'anno shapa e vende circa 120 tavole che vengono immediatamente "bruciate" dai vari surf shop californiani.
Negli ultimi tempi, una pazza lo accompagna nelle sue avventure: è Roberta, la sua fidanzata. Ogni volta che può, trascorre il suo tempo con lui in questi angoli remoti.
Glen è capace, alla sua età, di spararsi lunghe session che iniziano all'alba e che finiscono al tramonto. Per lui il surf in questi angoli remoti della Baja è il Nirvana, è il contatto con ciò che di più grande possa esistere.

Chiudo con un motto di Mama Espinosa che è diventato il suo motto e che racchiude lo spirito della Baja California intero: "Bad roads bring good people, and good roads bring all kinds of people".
Meditate gente, meditate....

martedì 24 giugno 2008

Miki Dora "Da Cat"


Mickey Chapin Dora, Miklos S. Dora III, Miki Dora, MSD III. Tanti I nomi, tante le sfacettature che caratterizzano questa complessa personalità simbolo di un era e del vero spirito di uno sport che grazie a lui è divenuto popolare e tanto amato anche dalle masse. Genio e sregolatezza. Lui è "Da Cat." E' Mickey Dora, con le sue contraddizioni, è l'antieroe per eccellenza; ma come nessun altro incarna il Surfismo e il suo spirito puro.

Nato a Budapest da Miklos e Ramona Dora (who soon divorced), il suo patrigno, il grande surfer Gard Chapin lo contagia, portandolo alla spiaggia e introducendolo all'ambiente. Da quel momento la malattia gli entra nel sangue e non lo lascia più. Anzi è lui stesso, con il suo forte carisma e la sua personalità che contagia migliaia di giovani che tendono ad emulare le gesta surfistiche e non.

Innovativo, naturale, agile, felino, supremo. Detta legge sulle infinite destre di Malibu, il suo home spot. La forma di Surfismo che lo coglie è un mix di esaltazione e depressione altalenante.

Quando lui è in acqua, non c'è niente che lo possa fermare. Sposta "di peso" chiunque gli sia davanti. La sua arroganza e le sue grida diventano famose. I raptus che lo colgono "fanno paura". Ma eccelle. E tutti lo riconoscono...anche i suoi "nemici".

Del Surfismo incarna lo spirito più puro. Nonostante sia unanimamente riconosciuto come il migliore, odia le gare...le boicotta, compie sabotaggi. Nel suo "delirio" sostiene che i contests esercitano un controllo "fascista" sui surfisti, sulle spiagge e sulle onde. Le gare sono l'antitesi dell'essenza del Surf che è la libertà. Creare regole arbitrarie per giudicare il surf, non può che distruggerne la libertà creativa. Memorabile la sua ultima partecipazione alle gare, al Malibu Invitational Surf Classic nel 1967, dove viene fotografato mentre fa vedere il culo ai giudici prima di abbandonarla. I dottori studiano la sua forma di Nudismo Estremo. Oppure memorabili sono le sue partecipazioni a gare in cui entra in acqua con una tavola da tandem lunga 11'6'', noncurante del risultato finale. Oppure le sue iscrizioni a gare, o addirittura promotore di contest intitolati a suo nome, che poi puntualmente diserta...

In Mickey, il Surfismo si esprime come avventura, come libertà. E' un sovversivo, un convinto sostenitore dell' anti-establishment e la sua avversione all'ordine costituito lo porta su una strada di piccole truffe, assegni falsi e carte di credito scadute, e ad una lunga latitanza, in località del centro e sud America, della Francia, della Nuova Zelanda della Namibia e del Sud Africa, dove vive a lungo nelle vicinanze di Jeffrey`s Bay. Nella sua cartella clinica, molti gli episodi che riportano questo stato cronico, come quando in compagnia di Mickey Munoz, alle Hawaii, senza il becco di un quattrino, va a cena in uno dei più lussuosi hotel ristoranti di Waikiki, e dopo aver mangiato i cibi più costosi del menu, paga un conto di 200$ (nel 1964), firmando una ricevuta con il nome e il numero di camera di un ospite che aveva sbirciato poco prima dal tabulato della reception.

Il Surfismo in Dora è altalenante e per questo spesso in lui si riconoscono atteggiamenti contraddittori. Infatti alterna atteggiamenti di purismo del surf, no-contest, no-selling the soul, no-commercial profit, a episodi dove lui, anima anticonformista, collabora con le produzioni hollywoodiane di filmetti a tema surfistico che hanno poi avuto l'effetto di riversare le odiate masse sulle spiagge, con una tavola da surf sotto il braccio ed un sorriso plastificato sulla faccia. Oppure quando sotto pressione del suo amico Greg Noll, decide di porre la sua firma su un modello di tavola che è poi diventata leggenda e un best-seller del mercato. A proposito il buon vecchio Greg commenta" Dora era un ribelle. Lo stile di vita anticonvenzionale e libero gli calzava a pennello. Sebbene acconsentì di creare una tavola da Surf con il suo nome, odiava l'industria del Surf perchè aveva rovinato la purezza dello sport. Anche se di questo ho vissuto fino ad oggi, devo dire che sono d'accordo con lui."

La sua personalità oscura quella di tutte le surf stars passate e presenti. La sua scomparsa ne ha aumentato il mito. Nonostante una brutta malattia lo abbia portato nel mondo dei più, Dora come simbolo è vivo più che mai e riesce ad animare lo spirito del Surfismo nelle sue espressioni di malattia e passione. La prova è il fatto che da sempre, "writers" anonimi scrivono il suo nome sopra il muro che guarda lo spot di Malibu nonostante venga periodicamente cancellato dalle autorità municipali...

lunedì 23 giugno 2008

Surf Alternativo - 3 parte

Quando si è arrivati allo stadio terminale del Surfismo, le pratiche alternative diventano addirittura pericolose. Per questo motivo alcuni soggetti vengono rinchiusi in case di cura o tenuti sotto controllo affinchè non arrivino a recare danni a se stessi e agli altri.
Questa testimonianza ne è un classico esempio

venerdì 20 giugno 2008

Surf alternativo - 2 parte

Quando proprio non si riesce più a resistere, quando oltre che alle onde manca anche il mare e l'acqua, la malattia degenera in uno stato confusionario e pericoloso, classificato come "ultima spiaggia".

giovedì 19 giugno 2008

Surf alternativo

In assenza di onde, il malato di surf cerca spasmodicamente altri modi per replicare la pratica a lui cara. In questi frangenti l'ingegno supera le barriere fisiche e i limiti di una piatta clamorosa. Capita che pur di sfogare la sua voglia, ci si inventi di tutto; l'idea trascina ad atti a volte geniali, a volte sconsiderati. Clamoroso questo documento dove alcuni malati di surfismo riescono a mitigare la loro voglia con ogni espediente.
Il fine giustifica sempre i mezzi. Specialmente sul Ticino, ridente fiume padano.

mercoledì 18 giugno 2008

Italian Digital Surf Magazine


E' on line e merita di essere visto dalla prima all'ultima pagina. Basta registrarsi, il resto è tutto gratis. Enjoy Surfculture: 100% italiano

martedì 17 giugno 2008

Il canto delle sirene


Realtà e irrealtà; stato di coscienza e incoscienza; visioni oniriche e presenze extracorporee; questi sono alcuni dei sintomi e dei disturbi legati allo stato degenerante del Surfismo. In questa breve testimonianza raccolta da alcuni ricercatori su un paziente cronico, è possibile rendersi conto della gravità della malattia e delle conseguenze devastanti che essa può avere sul sistema nervoso e immunitario del paziente.

Erano ormai gli ultimi giorni di una extra trip surfiero in Costarica, terra dove la natura è bellissima e l’Oceano offre doni perfetti e cristallini a tutti coloro che vogliono goderne.
Il nostro pellegrinare ci aveva portato ad esplorare luoghi incontaminati e onde solitarie trascinandoci inesorabilmente fuori dalla realtà. Giorno dopo giorno io e il “cumenda” avevamo cambiato pelle. La catarsi era stata graduale: un pò lenta nei primi cinque/sei giorni; ma poi fulminea nei giorni seguenti. E sicuramente portava con se segni psicologici non indifferenti.

Per chi è in trip come lo eravamo noi in quelle terre, macinare chilometri alla ricerca dell’onda perfetta era roba da niente.
Il Guanacaste ci aveva stregato. Non ci sarebbe stato più luogo della terra che non sarebbe stato in un angolo del mio cervello, paragonato a questi posti. Gioia e maledizione. Felicità e tristezza.

Dopo un lungo tratto di sterrato, eravamo arrivati finalmente nella zona di Playa Hermosa, lunghissima e bellissima spiaggia nella zona di Jacò. Al centro della playa un gigantesco albero di Almendro, simbolo del posto e punto di riferimento in acqua per tutti i surfers che si avventurano in questo beach break da urlo.

Dove alloggiare in questi ultimi giorni di paradiso? Optare per una accomodazione qualsiasi oppure puntare a qualcosa di diverso? I soldi erano agli sgoccioli. Il luogo però era incantevole. Dovevamo fermarci qui e godere del surf il più possibile. Jacò ed Hermosa dovevano darci l’ultima bastonata per chiudere un capitolo indimenticabile in Costarica.

Shakerati per chilometri e chilometri dagli sterrati polverosi del Costarica, esausti, optammo per la sistemazione più comoda: Hotel Cocal & Casinò – stanza sul retro dell’albergo.

L’episodio recita più o meno così:
Lele: Minchia quanto costa ! Sembra di essere in America altro che Costarica. Appena possibile cambiamo albergo. OK. tanto ci hanno già detto che fra due giorni dobbiamo liberare la stanza.
Lele e Roby: Annuncio: Ok noi ce ne andiamo.
Proposta: C’è la possibilità, se volete poichè si è liberata una stanza, di avere una camera Ocean Front...e costa un po’ di più.
Decisione: e chi se ne frega quanto costa, va bene per una settimana !

Erano i primi segnali della irrequietezza e sconsideratezza causate dalla malattia. Ma non ce ne rendavamo conto. La pulsione, il desiderio di vivere Ocean Front era fortissima. Tutto il resto non aveva senso. Per nessuno. Non per me. Non per Roby, uomo budget a Milano. Fino a che ricordo perfettamente come ora quello che successe quel giorno.

Mi addormentai come un sasso, ero stanchissimo. Alle prime luci dell’alba, ancora immerso nei miei sogni, sentii da lontano delle voci, dolci e suadenti che sussurravano il mio nome. Di primo acchito non ci feci caso e continuai a dormire. Pensai che fossero parte dei miei sogni. Poi queste voci iniziarono ad essere più insistenti, dolci ma insistenti: “Leleeee, …vieniii, vieni da noi…”.
Mi svegliai di soprassalto, mi girai, guardai fuori e le vidi.
Erano loro che mi chiamavano; erano li che mi aspettavano, a pochi metri dal mio giaciglio, e mi invitavano tra le loro braccia.
Erano le onde. Mi avevano osservato tutta notte nel mio letto e ora mi reclamavano per rapirmi come sirene.
Assorto ed estasiato, mi alzai e senza pensarci due volte presi la mia tavola, aprii la finestra, attraversai il giardino e la spiaggia, toccai l’acqua e mi buttai tra le loro braccia…per sempre

domenica 15 giugno 2008

Una visione al contrario


Mistico, trascendentale, esoterico; maestro supremo della decima illuminazione. Un universo fatto di onde che si propagano nei liquidi come nei solidi. Un uomo che cavalca questa energia con il corpo e con la mente.
John è tutto questo e molto di più. Il suo corpo è fluido e si fonde con le onde; la sua mente è psichedelica per superare ogni barriera spazio-tempo. John vede la vita in modo unico e originale.
Come tutti coloro che viaggiano sopra le righe, che sono anticonformisti, è stato (e sempre sarà) criticatissimo.
John viaggia in un cosmo parallelo innanzitutto quando surfa; e poi quando pratica lo yoga, intensa preghiera spirituale.
Yoga e surf sono i mezzi attraverso i quali John trascende la sua riduttiva fisicità. Il primo, nel tempo, ha sostituito peccati allucinogeni di gioventù; il surf invece è sempre stato per lui illuminazione sin da quando era bambino.
Oggi questo splendido sessantenne vede e vive la vita capovolto, in bilico sulla testa. Sarà mica che abbia ragione lui???

sabato 14 giugno 2008

Rudderman


C'è un tipo malato di surfismo che entra in acqua tutti i giorni con la sua tavola e la sua macchina fotografica subacquea. Se non lo conoscete, questo è il suo blog. Il "timoniere" vi porterà ogni giorno in acqua con lui. Molto amatoriale, molto passionale, molto reale. Enjoy

venerdì 13 giugno 2008

Il riposo del guerriero


Ale esausto, in catalessi di terzo grado, dopo una session impegnativa con il mio-suo Takayama.
Nuove generazioni crescono

giovedì 12 giugno 2008

Doc Paskowitz


Surfwise è la storia di Dorian, splendido 85enne e della sua famiglia.
Originario del Texas, inizia a surfare negli anni '30 e colto dal Surfismo più ossessivo si trasferisce alle Hawaii dove esercita la professione di medico e cavalca le onde dell'isola.

A metà del cammin della sua vita, mette in discussione tutte le sue certezze e si ritira in un periodo sabbatico alla vera ricerca dell'anima. Frequenti i suoi viaggi. In particolare il suo soggiorno nella terra natia dei suoi avi, Israele, dove vive come un eremita ai margini della civiltà salvo insegnare il Surf ai bambini e ragazzi del luogo. Autentico sostenitore della pratiche orientali che integra con la medicina tradizionale, pubblica diversi trattati, formula teorie e pratiche per una vita sana e in perfetta forma corredata da una ricca attività sessuale.

Con la sua numerosa famiglia di nove figli, si sposta in camper tra gli Stati Uniti e il Messico, vivendo quella che lui definisce una vita equilibrata e salutare, fatta di surf, buon cibo e amorevoli relazioni familiari.
Surfwise è il tributo a questo straordinario personaggio unico e originale, alla sua visione della vita fuori dal comune, alla sua saggezza.

martedì 10 giugno 2008

Casi clinici: Roby Bruscolo


Incredibile la storia del caso clinico n°1109.
Il soggetto fino a qualche anno fa non ha mai presentato segni o sintomi particolari che facessero presagire la malattia.
Le testimonianze anzi descrivono la sua vita come molto irreprensibile e regolare; per molti aspetti molto distante dalla pratica del Surf.

Spesso chiamato dagli amici "Uomo-budget" e "cumenda" per la sua professione, il suo stile di vita, e la sua passione viscerale per i film dei fratelli Vanzina e la commedia all'italiana, improvvisamente, circa dieci anni fa, molla tutto per un viaggio in Costarica in compagnia di un soggetto gravemente malato.


Qui accade il fattaccio. Contrae la malattia gravemente e ritorna in patria con tutti i sintomi classici.
Sono sopratutto i disturbi della personalità che ricorrono frequentemente nella sua patologia.


Infatti da tipico milanese uomo d'affari, preciso, e puntuale, timberland e Ralph Lauren, tac., eccolo trasformato in un autentico animale da onda, selvaggio e selvatico come pochi; capace di vivere sulla spiaggia in shorts e piedi nudi; oppure ubriacarsi a capodanno su una jeep in una triste strada buia sterrata a Tamarindo, bevendo una melassa tipo Vov.

Oggi, grazie a parecchie terapie basate sull'autocontrollo e filosofie orientali, il soggetto vive una vita pressochè normale, con moglie, figlio, cane e SUV, alternando momenti di lucidità ad altri di totale bestialità.

lunedì 9 giugno 2008

Surf ed erotismo: Michael Dweck


Quando immaginate un luogo paradisiaco, un Eden per i surfers, fate sempre riferimento a Michael Dweck.

Lui lo ha gia visto, vissuto e fotografato. E ve lo racconta in "The End - Montauk" un libro che è il tributo nostalgico e altamente erotico alla leggendaria comunità surfistica di Montauk, bellissima incantata spiaggia situata sulla punta estrema della penisola di Long Island. Montauk per anni è stata un paradiso nascosto frequentata solo da surfisti locali, vuoi per il fatto che il suo accesso era impervio e nascosto, vuoi perchè nessuno al di fuori della comunità locale aveva mai decantato la bellezza del luogo.

Fantastiche spiagge, onde perfette, bellissime ragazze nude. Cosa volere di più?

Il libro di Michael racconta attraverso le sue immagini in bianco e nero, i rituali giornalieri dei surfers della spiaggia, dall'uscita all'alba ai falò della tarda sera.

Se ne volete un assaggio, visitate il suo sito nella sezione dedicata a Montauk.
Enjoy

domenica 8 giugno 2008

Tracce di sabbia nella 24 ore


Questa immagine è molto rappresentativa di tante storie di uomini;

Chissà quanti Jackill & Hyde ci sono là fuori in mezzo alle onde; chissà quanti animali da onda sono reclusi durante la settimana nei loro uffici...e chissà in quante auto parcheggiate presso gli spot durante una mareggiata, sono piegati (più o meno) abiti in doppio petto e cravatte nei loro bagagliai...

Questa foto mi è molto cara; credo lo sia anche per molti di voi.

Un grande tributo al suo autore Kymri Wilt
Aloha

sabato 7 giugno 2008

Onda da molo (Pier ride)


Scorrendo alcuni vecchi numeri del mitico Surfer's Journal ieri sera, ho trovato un articolo che raccontava delle gesta del primo e più famoso surfer Californiano di origine Afro americana, Nick Gabaldon.

Si parla degli anni '40 e Nick, poco più che ragazzino, impara a surfare in un tratto di costa vicino a Santa Monica chiamato "Ink Well Beach" o "Negro Beach"; poi si arruola in marina e quando torna si iscrive al Santa Monica College e inizia a lavorare come "lifeguard". Non possedendo un automobile, leggendarie rimangono le sue traversate di 12 miglia su una tavola da surf per andare da Malibu alla baia di Santa Monica.

Intorno al '49 inizia a frequentare gente del calibro di Buzzy Trent, Ricky Grigg, Greg Noll, Mickey Munoz, Les Williams ottenendo da loro massimo rispetto. Ed è proprio scritto da Les Williams l'articolo che narra della leggendaria, quanto tragica "cavalcata" fino al molo (Pier ride) di Malibu di cui Nick fu protagonista.

Infatti durante un'epica swell del giugno del 1951, Nick si cimentò in quella che è un impresa compiuta ancora da pochi: prendere un'onda dal picco più esterno e cavalcarla fino al famoso molo di Malibu. Les Williams era sulla spiaggia a surfeggiare, quando Nick entrò in acqua con una tavola nuova quella mattina di lunedi 5 giugno. Lo vide prendere alcune belle onde fino a che nel primo pomeriggio, con la swell ancora in crescita, arrivò un set da 8 piedi, perfettamente in linea per fare una cavalcata fino al molo.

Nick ci provò. Era la prima volta. Era impegnativo. Arrivò a ridosso del molo e non si capì cosa successe: Nick non ce la fece ad evitare i piloni e si schiantò inesorabilmente, sotto gli occhi dei suoi amici e della sua fidanzata. Vani furono i tentativi di salvarlo. Il mare era così grosso, le correnti così forti che non riuscirono a recuperare neanche il suo corpo.

Di Nick rimane questa impresa che sebbene non portata a termine, ne rende onore del coraggio e dell'amore che lui aveva per il mare, il surf e le onde.
Aloha Nick

venerdì 6 giugno 2008

Il potere del "momento"


Concentrazione, forza, equilibrio.
Totale armonia fra corpo e mente.
Lo Yoga è Surf. Il Surf è Yoga.
Due pratiche che hanno molto in comune, sotto molti aspetti.
Il potere del "momento" è il completo trasporto di noi stessi, corpo e mente in modo inscindibile, nell'atto.
Che sia prendere l'onda o praticare un asana, il momento diventa fondamentale, spirituale, zen.
In quel preciso "momento" noi siamo. Il nostro essere, il nostro pensiero è in quel momento.
Non esiste passato, non esiste futuro; non ci sono altri pensieri, preoccupazioni. Semplicemente siamo in quel momento, puro.
E quella sensazione, quella emozione piena di soddisfazione che si prova prendendo un'onda, praticando lo yoga è la chiave della felicità. Pensiero filosofico, via del benessere passano attraverso "il momento".
Il Surf e lo Yoga lo sono. Per questo chiunque li pratichi scopre la fonte della felicità. E non la lascia più

martedì 3 giugno 2008

Calabrifornia


In Calabria, surf italico e belle pupe. 100% latino.
Unico dubbio: ma l'ultima onda è veramente mediterranea?
A voi l'ardua sentenza. Aloha

lunedì 2 giugno 2008

Maestro


Dall'archivio storico dell'Istituto Luce del Surf, David Nuuiwha, fine anni 70, in una destra relax sul dorso contrario della tavola.
Da notare fluidità, leggerezza, stile.
Standing ovation al Maestro!!!!

domenica 1 giugno 2008

Super eroi del Surf


Imperdibile onda di quattro metri surfata da Batman con short gialli e tresessanta incorporato. Alla faccia dei nuovi effetti speciali e della cinematografia computerizzata. Questi erano tempi eroici. Per tutti i fans del vero surf.
Enjoy