sabato 27 settembre 2008

I segreti di Levanto

Per la verità nessun segreto. Solo a grande richiesta una piccola guida del surf a Levanto.
Levanto si caratterizza per essere una baia, molto ampia, nella quale si possono distinguere diversi spot; i vari picchi lavorano in modo differente a seconda della direzione dalla quale provengono le mareggiate ed i venti, così che le indicazioni che seguono rappresentano solo alcune descrizioni di massima che inevitabilmente devono essere verificate sul posto di volta in volta. L’unica cosa certa è che quando la mareggiata è abbastanza grossa da fare lavorare tutti i picchi le onde non mancano per nessuno!



La Pietra
È’ lo spot adiacente alla casa rosa costruita sul grande scoglio a sud della baia, appena dietro la diga artificiale. E’ facilmente raggiungibile camminando lungo la passeggiata che costeggia la spiaggia e, volendo, si può raggiungere il picco tuffandosi direttamente dal pontile in legno anche se è consigliabile entrare dal mare a causa dei forti mulinelli che -con le mareggiate più potenti- si formano vicino al pontile.
Lo spot funziona bene solo con grosse swell di libeccio e di maestrale (per questo lavora raramente) mentre rimane coperto dalla diga quando vi è scirocco, ma grazie alla sua posizione particolarmente riparata regge le mareggiate più violente e di solito è il luogo dove si surfa quando il mare è ingovernabile negli altri spot della baia.
Produce una destra molto potente, spessa e –talvolta- tubante, alla fine della quale ci si ritrova proprio sotto la casa rosa; di qui il ritorno sul line up è agevole grazie ad una corrente che, simile ad un impianto di risalita, riporta dritti sul picco.
Si genera anche una onda sinistra -abbastanza lunga ma meno potente- che una volta surfata porta di fronte alla piscina del Casinò Municipale.
Per posizionarsi sul picco bisogna mettersi all’incirca in linea con il pontile in legno, ma con le mareggiate più grosse occorre spostarsi un poco più fuori.
Il fondale è sabbioso, ad eccezione del tratto di mare sottostante la casa rosa, e l’unica precauzione è quella di stare attenti alla corrente che costeggia il pontile portando verso il largo; a volte è veramente molto forte e si rischia di cadere nel panico, per cui se non si è sicuri di contrastarla conviene rimanere riparati il linea con la diga.

Il Casinò
Si trova al centro della baia, tra lo spot della pietra ed il primo (quello al centro) dei due moletti che partono dalla spiaggia.
Lavora con mareggiate medio grandi generate da venti di libeccio e maestrale, il fondale è totalmente sabbioso e ci si può dunque sbizzarrire tranquillamente in tuffi e cadute (wipe out) senza alcun tipo di pericolo.
Le secche cambiano abbastanza frequentemente quindi non è possibile individuare con precisione la posizione dei vari picchi che sono sparsi lungo tutto questo tratto di mare; il fondale produce onde destre di buona misura e qualità ma Levanto deve la sua fama all’onda sinistra che qui si forma, famosa per essere la più lunga e grossa di tutta Italia (fino ai 3,5/4 metri) anche se, purtroppo, non la più frequente!
Le correnti sono variabili ed al riguardo non si possono dare particolari consigli, se non quello di rimboccarsi le maniche (della muta) e non pensare troppo al tempo che si impiega per raggiungere il line up dalla spiaggia dato che la “strada” è piuttosto lunga e ricca di frangenti.
La maggior parte dei picchi si trova ad una certa distanza dalla riva, più o meno all’altezza del pontile in legno della pietra, ma la distanza dalla spiaggia può variare a seconda delle dimensioni della mareggiata.

Pipetta
Guardando il mare dalla spiaggia lo spot si colloca alla destra del moletto che si trova al centro della baia, proprio di fronte al bar-palafitta “Piper” dal quale il picco prende il nome.
Il fondale è sabbioso ma all’altezza del line up si trova una diga sommersa e –talvolta- le rocce tendono ad affiorare; per questo occorre fare attenzione nei momenti immediatamente successivi al take off dato che l’onda si alza proprio in prossimità di questa diga.
Si formano sia onde destre che sinistre ma, visto che sulla destra del picco vi è il molo, si surfano prevalentemente onde sinistre che in condizioni ottimali raggiungono una buona dimensione ed una discreta lunghezza. Lo spot, essendo esattamente al centro della baia, lavora con mareggiate di libeccio, di maestrale e, raramente, anche di scirocco tendente a libeccio.
La distanza del picco dalla riva è più o meno corrispondente a quella dei picchi del Casino ma grazie alla diga sommersa la frequenza con cui lavora lo spot è decisamente maggiore.

Nadia
L’onda dei Nadia è sicuramente quella che si forma più frequentemente.
Lo spot si trova esattamente di fronte al bar-palafitta “Nadia” -da cui prende il nome-, tra il picco di Pipetta ed il moletto collocato a nord della baia.
A seconda delle dimensioni della mareggiata, al picco principale -che si trova nelle immediate vicinanze del moletto (guardando il mare alla sua sinistra)- con l’aumentare del mare si creano altri picchi verso il centro della baia (in direzione Pipetta) che lavorano prevalentemente con swell di libeccio e maestrale; grazie alla posizione dello spot, che si trova verso la parte nord del golfo, talvolta si riesce a surfare anche quando al largo soffia un forte scirocco (soprattutto se attivo).
Il fondale dei nadia (misto roccia-sabbia con qualche scoglio affiorante dato che verso il centro della baia si trova una diga sommersa) provoca la formazione di onde di ottima qualità, soprattutto in prossimità del moletto dove non è raro che l’onda tubi, ma occorre fare molta attenzione alle rocce semi affioranti, in particolare in condizione di bassa marea; conviene individuarle fino da subito ed evitare i wipe out nelle vicinanze di questi simpatici scogli ricchi di “denti di cane”.
Dal picco vicino al moletto si forma una destra molto bella, ripida e veloce, che quando passa sopra le rocce sul fondale scava parecchio e forma una vera e propria rampa di lancio. Verso il centro baia si creano sia onde destre (tendenti al close out) che onde sinistre di discreta qualità.

La Gritta
Lo spot si attiva nel tratto di mare davanti agli stabilimenti balneari “Vallesanta” e “Nettuno” che si trovano sulla destra del molo a nord del golfo, di fianco al bar-palafitta “Nadia”.
Il punto dove solitamente si surfa è quello attaccato alla scogliera; guardando il mare si trova sulla destra. Di lì parte una bellissima onda destra -molto ripida verso il picco ed aperta verso il molo- che, nonostante l’apparenza, è abbastanza lunga, veloce e divertente, e permette di effettuare manovre anche sulla battigia con l’unico inconveniente dell’enorme numero di ciottoli e della scarsa profondità.
Il fondale è roccioso, simile ad un reef, e dunque si consiglia l’utilizzo degli scarpini ma non c’è da preoccuparsi troppo perchè nonostante tutto è difficile toccare. Occorre invece fare attenzione alla grossa secca affiorante che sorge al centro della baietta, con l’alta marea può non vedersi ma non dubitate, di lì non si muove.
Essendo collocato all’estremo nord del golfo di Levanto lo spot della Gritta funziona solamente con mareggiate causate da venti di libeccio (anche medio-piccole) e di scirocco (al largo deve essere attivo e spirare molto forte), mentre è molto raro che lavori quando soffia il Maestrale.

venerdì 26 settembre 2008

Playmobil Surf

Eccezionale. Grande idea, gende creatività, grande realizzazione.
Meglio di un Surf movie.
Vale veramente la pena di vederlo fino in fondo.

giovedì 25 settembre 2008

Estasi

Questa è quella del surfista.



Location: Costa Basca
Shot: Lele
Quando: qualche estate fa

mercoledì 24 settembre 2008

Point Break


Scrivo mentre su La7 trasmettono quel piacevole capolavoro esagerato in puro stile stile hollywoodiano che è Point Break.
In realtà, per i puristi del surf, questo film è insulso e non ha niente a che fare con il surf. Troppo esagerato, poco rappresentativo, come se il surf fosse sempre e solo uno sport estremo.
Ciononostante io trovo che ci sia qualcosa di buono, sicuramente piacevole. Le immagini, il ritmo, la storia. O forse no. Forse lo trovo piacevole perchè mi ricorda il periodo delle mie prime uscite e l'inizio di questa piacevole passione che è una malattia. Ricordo che, un pò come succede anche ora, qualsiasi cosa attinente al Surf diventava per me oggetto di culto. E così anche questo film.
Anzi, dirò di più: con il tempo e tutta l'esperienza maturata, mi rendo conto che i puristi hanno sempre avuto ragione: Point Break non è un film sul Surf.
Ma ancora una volta, questa sera, riesce a tenermi incollato nonostante sia la almeno la ventesima volta che lo vedo.
Tra l'altro non vedo l'ora che arrivi quel punto in cui il doppiaggio in italiano da il meglio, come quando Gary Busey-Angelo Pappas si rivolge a Keanu Reeves-Johnny Utah facendolgi vedere una Sex Wax e dice: "Ad uso sessuale...Si...la usano i surfisti per fare andare la tavola più veloce".
CAPOLAVORO!!!!

martedì 23 settembre 2008

Tubante

Dall'archivio delle cose belle, tra trasparenze, riflessi color smeraldo e lip spraizzato.
Omaggio alla sua sublime perfezione. Peccato non esserne avvolto....



Shot: Lele
Location: Levanto

domenica 21 settembre 2008

Un surfista come Presidente?

In attesa di un report dettagliato sul primo trofeo "Coppa del Suino", godiamoci questa bella foto riportata nel seguente articolo dello Star Bulletin



Tre sono le considerazioni.
La prima: no, non è un fotomontaggio. E' tutto vero. E' lui e diverse fonti ufficiali lo confermano.
La seconda: non ce ne dovrebbe fregà de meno. Non siamo americani e le cose americane lasciamole a loro.
La terza: è vero che non ci tocca direttamente; è anche vero però che mai come negli ultimi anni, con la globalizzazione, l'america ha avuto un influenza gigante sul mondo. Quello che lei fa, ha un impatto su tutti.

E allora, visto che ci siamo, che ne dite di tifare per un candidato che fa Surf?

Avere un presidente degli Stati Uniti che ha praticato (e con che stile, accidenti!), secondo me farebbe bene a loro e a tutti noi.
Impossibile che un amante del Surf, che ha vissuto ed è cresciuto alle Hawaii, possa essere guerrafondaio, militarista, eco-terrorista.

E allora, gridiamo tutti in coro: Vai, vai vai Obamaaaaaaaaa

sabato 20 settembre 2008

1° Trofeo Long - Coppa del Suino

Raccolgo dal blog: http://nescblog.blogspot.com/
una splendida iniziativa nel puro spirito dell'Aloha, dedicato a tutti i malati di Surfismo



Domenica 21 Settembre 2008 dalle ore 10, presso la spiaggia del Boca Barranca di Marina Romea, avrà luogo il Trofeo Amatoriale di Longboard che tutti aspettavate, dal titolo: "Coppa del Suino". Aperta a tutti i soci. Più che una gara, una completabuffonata dove i fenomenali surfisti e surfiste si sfideranno per dare prova del loro stile, valore e inventiva. Non è detto che vinca il migliore e sarà all'insegna del puro divertimento. Si accettano bustarelle per aggiudicarsi il titolo di "Re o Regina della Spiaggia".

Il vincitore del titolo, potrà droppare tutti per un anno :)

Modalità di gara:

Gli "atleti", si sfideranno a batterie di 4, opportunamente mescolati al resto della ciurma, in modo da permettere di surfare anche a chi non gareggia. Per la durata del turno, che sarà di 15 minuti, gli eroici riders, verranno giudicati da una "infallibile giuria".

Il punteggio sarà assoluto, senza fasi di eliminazione e verranno premiati, oltre che alla difficoltà di manovra, anche lo stile e la fantasia. Sono graditi travestimenti e "trovate" divertenti.

Quota di iscrizione in natura: si accettano galline, conigli, vinello, salami, formaggi, fagioli, nutella, prodotti dell'orto, riso, pasta e così via...
per informazioni, scrivere a Jack: jackuto@alice.ii

Che vinca il peggiore!

venerdì 19 settembre 2008

Levanto Longboard Fiesta

Bellissimi momenti di Surf estivo ancora dallo scorso weekend a Levanto.
I master del Long in azione nella baia.


Lele in action - Shot: Gighen


Rider unknown - Shot: Gighen


Dalla Romagna con furore, lui è un vero Master - Shot: Gighen

martedì 16 settembre 2008

Ma guarda un pò chi è tornato...


Lui dice che erano ormai otto anni. Io dico che erano più di dieci. Ma non importa.
Lo aveva preannunciato sotto diverse forme: addirittura tramite un profetico SMS datato 1°settembre 2007. Il resto del tempo lo ha trascorso affinando la preparazione atletica, assumendo integratori e viaggiando A/R coast to coast tra Rivabella e Finale Ligure; tra affari di cuore e business.

Poi venerdi è maturato qualcosa: quando ha saputo che sarei andato a surfare nel weekend, i buoni propositi si sono tramutati in realtà. Una realtà fatta da un recupero dei vecchi strumenti da guerra (un Takayama modello Beach Break) e acquisto di nuovi (clamoroso il leash fuksia tipo catarifrangente per le meduse). E poi domenica mattina alle ore 6 e 05 ci siamo ritrovati come ai bei tempi per caricare la macchina e partire in direzione delle onde.

Si sa che Levanto normalmente merita grande rispetto, soprattutto quando è grosso. Figurarsi poi per un disintossicato dal surf. Ma lui ha fatto tutto quello che era giusto fare: è arrivato; ha osservato; ha recuperato mentalmente il movimento; ha metabolizzato; si è caricato; si è cambiato ed è entrato in acqua.

E poi?

Bè, e poi con una naturalezza e fluidità di altri tempi è scivolato via per una session mitologica.
Tutto il resto è storia.

Ben tornato Gighen!!! E mò chi ti ferma più???

lunedì 15 settembre 2008

Allora? Sapete chi c'era in acqua ieri a Levanto?

Indovinato?
Troppo difficile?
Troppo complicato?
Troppo inaspettato?
Qualche indizio?

Giorni di onde: Levanto 14 settembre '08

Che domenica ragazzi. Erano anni che non si vedeva una scaduta così bella nella baia. Un metro e mezzo glassato con leggero vento da terra a pettinare la perfezione. Se a questo aggiungiamo un sole ancora estivo e una temperatura dell'acqua più calda di quella esterna, il capolavoro è fatto.



In acqua, tutti presenti: da un lato la tribù dei long, dall'altro i maniaci della short. In mezzo un patito del SUP e qui e là qualche canoa a completare la fauna locale. E poi i tipi coast-to-coast dalla romagna con furore, svariati svizzeri di ceppo germanico, qualche toscano dell'entroterra, e poi gli immancabili milanesotti e dintorni.



Insomma non mancava proprio nessuno.
Indovinate un pò chi c'era anche?

sabato 13 settembre 2008

Sua eccellenza il Mediterraneo



Location: Levanto
Quando: Marzo 2008
Commenti: a volte, pare proprio d'essere sull'Oceano...

venerdì 12 settembre 2008

Sua maestà il Mediterraneo



Location: Andora (IM) - Mar ligure
Quando: Pasqua 2008
Commenti: Mediterraneo, nulla da invidiare ai colleghi Oceani

giovedì 11 settembre 2008

Prima fila

Dalla balconata, all'estrema sinistra della baia, spettacolo per palati fini. Rigorosamente dal vivo!!!



Location: Levanto

mercoledì 10 settembre 2008

Pueblito



Miglia e miglia da percorrere partendo da un mondo fatto di "extra e surplus" per arrivare al cuore del "poco ma essenziale"; un viaggio che non è solo San Diego-Cabo San Lucas e ritorno, alla ricerca di quelle onde che hanno reso leggendaria questa lingua di terra messicana; Baja California è una terra che offre ancora il concetto di "paesino", poche persone raccolte in una manciata di case e una carretera polverosa che lo attraversa tagliandolo in due.
Fermarsi e conoscere le persone che ci vivono è magico. Un tuffo in una vita che non esiste più ma che ha una sua poesia e dignità. Un Surf Trip in Baja è anche questo. A volte, per molti di noi, questi sono i motivi per cui ci si innamora di una passione vagabonda come il Surf. Aloha

venerdì 5 settembre 2008

Atoll Man: Chuck Corbett


Su un totale di 194 stati del pianeta terra, solo 5 sono composti interamente da atolli: le Maldive, le isole Marshall, Tokelau, Tuvalu e Kiribati. Dal punto di vista surfistico, le Maldive sono interamente colonizzate. Tuvalu e Tokelau non hanno onde. Le Isole Marshall sono sul punto di essere sfruttate.
Ma Kiribati?
A questa domanda solo un uomo può rispondere: Chuck Corbett.
Chuck ha passato trenta dei suoi cinquantadue anni alla ricerca di onde sui 33 atolli di cui Kiribati è composta. Solo lui e Tony Hinde possono fregiarsi del titolo di "uomo degli atolli".
Chuck ha realizzato il suo sogno: surfare in solitaria onde vergini, remote, pure, cristalline.
Per questo ha lasciato la California e si è trasferito, sposato e naturalizzato Kiribatiano.
Pensate che oggi come oggi Chuck possiede 17 diverse tavole da surf e nessun paio di scarpe...meditate gente...meditate

mercoledì 3 settembre 2008

Anomala

Dal greco ANOMALOS, composto da AN privativo e OMALOS, unito,regolare.
Cioè: senza regola, che devia dalle leggi ordinarie della natura, irregolare.
Nel Surf, quando arriva, l'anomala fa male.
Se la sai riconoscere, la eviti. Se stai addormì, la prendi in testa.
L'anomala spesso spazza: come la paletta del croupier, l'anomala raccoglie i surfisti come le fiches sul tavolo da gioco della roulette. E lì, cari miei, sono dolori!!!



Location: Levanto

martedì 2 settembre 2008

Omaggio alla Baia


Una visione a 180°
Location: Levanto
Photo: Lele

lunedì 1 settembre 2008

Surfare su legno


In quest'agosto avaro di onde e abbonato all'alta pressione, uno splendido numero di The Surfer's Path mi ha salvato dalla paranoia. The Surfer's Path è insieme a The Surfer's Journal una delle riviste per cui valga la pena spendere i soldi: intelligente, mai banale o svenduta a una delle tanti multinazionali del settore, i loro articoli sono di livello superiore.
Nell'ultimo numero vi segnalo una decina di pagine dedicate al tema del ritorno delle "tavole in legno" con le storie dei più importanti mentori di questo ritorno: Tom "Pohaku" Stone e Paul Joske,
Olo,kiko'o, alaia: questi i nomi dei tipi di tavole di diretta ispirazione hawaiana: redwood, paulownia, red cedar, white cedar i tipi di legno utilizzato. Il tutto per realizzare tavole dalle caratteristiche simili a quelle che venivano utilizzate dagli antichi "re" hawaiani. Tavole lunghe e pesanti, senza pinne. A detta di alcuni autorevoli surfer come Dave Rastovich, tutto un altro modo di fare surf, di sentire le onde. Con una conclusione importante: quanto erano bravi a surfare a quel tempo...